Libroterapia Sardegna (8) Articoli e recensioni

Libroterapia Sardegna

Cecità - Di Josè Saramago

Cecità

"Non siamo diventati cechi, secondo me lo siamo. Ciechi che, pur vedendo, non vedono"

 

 

 

 

 

Il libro parla di un’improvvisa epidemia che porta in breve tempo le persone alla cecità. In particolare, questa misteriosa malattia, viene chiamata anche “Il mal Bianco”, perché la vista è come immersa in una lattea luce bianca. Il lettore si confronta con il lato più oscuro e primordiale dell’essere umano, con l’angoscia che sentono i personaggi che vivono in un mondo totalmente guidati dagli altri sensi e da un supporto fondamentale, una donna, l’unica in grado di vedere. Durante la lettura del romanzo, mi sono fatto tante domande, direi esistenziali ed essenziali: abbiamo davvero bisogno di qualcuno che ci supporti e guidi, oppure possiamo sempre bastare a noi stessi? Nella nostra vita conta di più guardare quello che ci sta intorno o quello che siamo nella nostra vera essenza? La condizione di cecità in particolare, mi ha inoltre portato ad associarla all’attività del leggere. Leggere è un po' come essere dei ciechi guidati da qualcuno, il libro appunto, che ci porta per mano dentro il suo mondo, descrivendolo in modo che noi lo possiamo solo vederlo attraverso la nostra immaginazione. In “Cecità” il fattore immaginale è ben presente, ma emerge più chiaramente, a mio avviso, il fattore brutale e animalesco dell’uomo, ovviamente incapace di vivere in un mondo, il nostro, totalmente organizzato per muoversi attraverso la vista. Lo scrittore mette in scena quindi un teatro spettrale quanto affascinante e surreale, ma non troppo distaccato dalla realtà che viviamo tutti i giorni. Una narrazione perfettamente bilanciata, dove si viaggia tra l’odore della morte e l’attaccamento alla vita.  Il libro mi ha fatto porre degli interrogativi importanti e a una sospensione delle eventuali risposte che necessitano. Nella lettura fatta con un’ottica “libroterapica” porsi degli interrogativi è sempre lecito, ma a seconda delle domande che ci poniamo, le risposte non possono mai essere univoche. E leggere un romanzo come questo, sotto questa prospettiva è come addentrarsi in un viaggio dentro le possibili narrazioni della nostra esistenza interiore, che non sempre ci porta alla chiarezza. La nostra interiorità è imprevedibile e ci può portare a tante strade quante sono le fattezze che la costituiscono. Leggere il libro di Saramago mi ha dato quindi l’opportunità di confrontarmi con le mie parti più buie e nascoste, e in questo caso la cecità non è solo sinonimo di perdita della vista, ma è anche la semplice metafora esistenziale, dove pur vedendo, non siamo in grado di osservare e guardare bene la profondità di quello che ci circonda e di quello che sta dentro di noi. E questo è uno dei compiti più ardui della vita.

Un posto tranquillo- Matsumoto Seicho

Il libro di Matsumoto Seicho è ambientato nel Giappone dei primi anni 70, contemporaneo all'anno di pubblicazione. Il protagonista del romanzo è un funzionario del ministero dell'agricoltura di nome Asai. Durante una cena con altri colleghi viene informato per telefono, della morte improvvisa della moglie Eiko. Questo lo porta in una dimensione di incredulità e spaesamento profondo. In questo modo inizia un percorso di consapevolezza e riflessione, riguardo a quello che era il loro rapporto, fatto di poca intimità e tante ombre. Queste ultime infatti si dipanano mano a mano che il protagonista si insospettisce riguardo allo morte di Eiko. Lei muore di infarto in una profumeria nei pressi di un quartiere che non frequentava.Nel corso del romanzo quindi viene fatta luce attraverso un percorso di indagini sempre più intricato, scandagliato egregiamente da freddi ragionamenti che lo fanno arrivare alla certa conclusione che la moglie Eiko lo tradiva. Lo scrittore, noto per la sua scrittura analitica, mette in luce una composizione letteraria dove i ragionamenti segui il semplice filo del binomio “causa-effetto”. Attraverso essi viene costruita una ragnatela di fatti sempre più complessa, che lascia il lettore con il fiato sospeso fino alla fine. Un noir ricco di particolari e sfaccettature, che mettono in luce le trame profonde dell'animo umano fatto di ossessioni, ansia, e d'impulsività di gesti che portano a conseguenze irreparabili.Oltre a questo, vengono evidenziati anche aspetti sociali legati alla cultura giapponese, come la sacralità del lavoro, il rispetto per le gerarchie e la gentilezza e la pacatezza dei gesti nelle relazioni tra i personaggi. Ho letto il libro d'un fiato, senza rendermi conto di essere arrivato alla fine. Una lettura semplice e chiara, ma allo stesso tempo non banale e che tocca nel profondo.

Karen Köhler - L'isola di altrove

 

Karen Köhler "L'isola di altrove"

Il romanzo è ambientato in un'isola nella quale sta un villaggio fuori dal mondo conosciuto. L'unico legame con esso è rappresentato da una nave mercantile che porta oggetti dal resto del mondo, rappresentato nel libro dall '“Altrove”. Nel villaggio vive una ragazza trovatella disprezzata da tutti perché non ha un nome e neanche un padre e una madre ed è per questo che gli abitanti pensano sia portatrice di sfortuna. E 'stata trovata dal Priore del Tempio, la massima autorità religiosa. Nel libro la storia si dipana intorno alla ragazza, che subisce soprusi e violenze ma non per questo si arrende alla difficile realtà in cui vive. Le leggi del villaggio sono dettate dalla “Corabbia”, il testo sacro scritto dal consiglio degli anziani sotto dettatura degli Dei.Secondo queste leggi, le donne non possono leggere e scrivere, ma il loro ruolo si limita a fare da mangiare, lavorare nei campi e sposarsi con un uomo che viene scelto sempre dal Consiglio. In queste condizioni il tempo del villaggio si scandisce sempre allo stesso modo, con i rituali che lo caratterizzano e le feste legate al raccolto e alle stagioni. La ragazza ha comunque la sua cerchia di persone che la aiuta ad evolversi e andare avanti, nonostante la sua reputazione tra gli abitanti non sia delle migliori. Il Priore del Tempio infatti insegna a leggere e questo sarà una svolta decisiva del romanzo.Infatti dall'inizio la ragazza vive un "qui e ora" legato sostanzialmente all'azione che compie, senza nessun pensiero o sensazione che possa scorgersi diverso rispetto a quello che sta compiendo. Con la scoperta della lettura lei cresce e amplia le sue conoscenze e il suo modo di pensare. Questo la porta a vivere il momento presente in modo più ampio, più legato alla sua personalità che si evolve e diventa via sempre più consapevole. Questa trasformazione accade anche perché lei si innamora e diventa madre, e vive tante altre esperienze che la scoprono alla scoperta del suo corpo e della sua anima. Esperienze che non sono consentite a una donna, ma che lei comunque vive con coraggio e curiosità.La storia è proprio quella di una vera e propria eroina che in un modo o nell'altro tenta di trovare un riscatto dalla vita precedente. Il libro dà tantissimi spunti di riflessione sugli stereotipi legati al maschile e al femminile, su ciò che può rappresentare la saggezza e la conoscenza e su come l'ultimo può manipolare chi non ce l'ha. Un viaggio davvero emozionante e complesso, che lascia incollati al libro fino alla fine.

 

 

 

Sostiene Pereira- Antonio Tabucchi

Antonio Tabucchi "Sostiene Pereira"

Il romanzo è ambientato a Lisbona, durante il periodo della dittatura Salazarista. Il protagonista è Pereira, direttore della pagina culturale del “ Lisboa” , un giornale locale, nonché intellettuale e critico letterario. Il protagonista viene descritto come un uomo sovrappeso e passivo verso l'esistenza che va conducendo. Salazarista imperante in quegli anni, facendo una vita abitudinaria con pochi stimoli oltre a quelli di frequentare lo stesso locale per pranzare e andare a lavoro. La moglie è morta qualche anno prima e il pensiero della morte e gli interrogativi sulla solitudine e sul senso profondo dell'esistenza si animano spesso nella sua psiche.È un tipo molto religioso e tiene la foto della moglie sorridente sul comò, con la quale si confida e si sfoga. Per lui, quella foto, rappresenta un punto di riferimento, dove il sollievo dalle giornate spesso alimentate da un senso di vuoto trova e di tristezza. Il romanzo si evolve con Pereira che si imbatte nella lettura di un articolo scritto da un certo Monteiro Rossi per una rivista letteraria e rimane sorpreso, da una frase esaustiva sulla morte vista un po 'come chiave di comprensione della vita. Decidi cosi di chiamarlo e di conoscerlo, senza un apparente motivo. Da subito è attratto da questa figura, assumendolo in seguito per scrivere gli articoli del “Lisboa” dedicati ai necrologi per le persone di un certo rilievo.Ma Monteiro Rossi non si attiene agli standard dell'ideologia Salazarista nella stesura degli scritti, mettendo da subito alla prova la pazienza di Pereira. Quest'ultimo cerca di imporre una certa linea editoriale perchè non si sente di rischiare le gravi conseguenze a cui andrebbe incontro se gli articoli venissero pubblicati. Allo stesso tempo però, gli scritti di Rossi, senza un apparente motivo, vengono conservati dal direttore. In molte scene questa contraddizione si tiene viva anche durante le conversazioni tenute dai due, dove Pereira vorrebbe dire il suo reale pensiero ma evita e asseconda l'opinione supportata da Rossi.Senza voler svelare troppo la trama, si può dire che possiamo immergerci nella lettura, come se seguissimo il susseguirsi di una musica che cresce sempre in divenire, il cambiamento individuale di Pereira. Viene scandito il suo pensiero e le contraddizioni che pullulano nella sua anima, trovando alla fine la forza di riscattarsi, di fare un passo oltre quelle sono le sue ferme e rigide convinzioni e abitudini. Monteiro Rossi può essere visto come il catalizzatore che da la spinta a Pereira per fare il passo decisivo, verso un'esistenza nuova. Rossi è colui che schiarisce parti della personalità del protagonista che in apparenza sono viste come contrapposte al suo essere, ma che in realtà vogliono essere espresse e riconosciute.Oltre a questo, nel romanzo possiamo trovare diverse citazioni letterarie del panorama dei primi decenni del '900, insieme a teorie che possono essere illuminanti per la comprensione della bellissima trama, scritta magistralmente da Tabucchi.

Macchine come me- Ian Mcewan

Ian Mcewan "Macchine come me"

Il romanzo è ambientato negli anni 80, in Inghilterra, in cui le scoperte sull'intelligenza artificiale hanno fatto in modo che si potessero comprare robot programmabili altamente realistici e intelligenti. Lo scienziato Alan Turing è ancora in vita, come sono ancora in corso eventi storici dell'epoca come l'attacco alle Isole Falkland. Il protagonista è Charlie, un uomo sulla trentina che acquista Adam, un robot dalle sembianze umane altamente ralistiche. Charlie vive in un appartamento in cui al piano superiore abita Miranda, una ragazza molto attraente di cui Charlie si innamora e inizia una relazione. La personalità dei robot può essere programmata dai loro acquirenti, così Miranda e Charlie programmano la personalità di Adam.Egli è un robot in grado di apprendere autonomamente dall'esperienza, come un essere umano,

La vicenda che si sviluppa intorno ai tre personaggi si rispecchia intorno alla necessità di indagare sui temi fondamentali legati alla morale e al confronto semper complesso tra intelligenza umana e artificiale. Quale può essere la differenza tra una macchina che sviluppa una psiche profonda e connessa con un io capace di provare amore e senso di colpa e quella di un essere umano vero? L'abilità dell'autore nel dispiegarsi in queste intricate tematiche, apre la possibilità al lettore di scontrarsi in temi che difficilmente possono avere una risposta univoca. Adam man mano che impara dalla realtà leggendo e osservando, impara dall'esperienza attraverso una personalità strutturata da Charlie e Miranda, sviluppa una forte moralità. Ma allo stesso tempo i robot sembra che entrino in contatto con quella parte di io cibernetico che gli appartiene, che sembra abbia a che fare con il senso stesso dell'esistenza, portando al suicidio o comunque una regressione del livello dell'intelligenza artificiale, diversi Omologhi di Adam che sono sparsi per il mondo. Oltre ad Adam ci sono anche gli omologhi femminili (chiamati non a caso “Eve”). Il resto del libro sta a voi leggerelo fino in fondo, per confrontarvi nella complessità che solo un autore come Mcewan sa narrare in maniera lucida e con ampi spazi interpretativi per il lettore.

 

 

 

Per questo-Anna Politkovskaja

 Anna Politkovskaja "Per questo"

Il libro parla della cronaca della guerra in Cecenia, costruito da tanti piccoli estratti singoli o legati da più paragrafi, dove ognuno può essere visto come uno o più racconti che riportano tanti spaccati di realtà vissute in questo conflitto. Esso può definirsi un ibrido tra cronaca giornalistica e romanzo. Raccoglie tutti gli articoli scritti per la “Novaja Gazeta” da Anna Politkovsakaja dal 1999 al 2006, anno in cui è stata assassinata. Il modo di scrivere e di raccontare i fatti della Politkovsakaja, porta il lettore verso un mondo cinico e feroce, fatto di generali sanguinari e soldati considerati nemici ma anch'essi soprafatti dalla logica estrema della guerra.Vengono riportate le testimonianze dei civili e anche dei soldati, i vissuti che appartengono alla guerra, alla miseria e alla distruzione che questa porta. Ho sempre pensato alla guerra come un fenomeno estremamente distruttivo ma allo stesso tempo che mi induce una certa curiosità. L'ho sempre visto come qualcosa che se non vivi, non si può minimamente immaginare cosa sia realmente. E le cose inaccessibili mi hanno sempre spinto a volervi accedere in qualche modo, anche per via indiretta. E questo libro è il mezzo ottimale per toccare con mano l'argomento. Durante la lettura ho potuto intravvedere il vivere costantemente in allerta, con il terrore proiettato nella realtà che viene vista in tutta la sua miseria e distruzione.

Il vivere costantemente con la perdita di qualcosa di importante, a partire dal cibo, dalla casa distrutta dai bombardamenti e la perdita dei propri cari. Questo libro ci mostra tutta la crudezza della guerra, ci fa vivere la realtà costituita dalla dura legge della guerra civile e dell'ingiustizia che ne è alla base. Gli interessi economici vengono prima della vita, l'interesse per un territorio dove passa un gasdotto è di primaria importanza rispetto al mettere in salvo la vita di anziani e bambini.Provare questo, leggere queste storie realmente accadute, e la realtà cruda con cui vengono raccontate dalla giornalista, fa pensare al valore della vita, ai nostri limiti come esseri umani incapaci di trarre il meglio da quello che l 'esistenza ci preserva, qualunque cosa essa sia, anche la peggiore,

Un libro da leggere per riflettere. Per capire noi stessi nella nostra fragilità d'animo e nel nostro conflitto interiore, dove cerchiamo a volte di auto sabotarci e di non riuscire a capire, o non voler capire, i nostri bisogni più intimi e reali. I nostri conflitti, le nostre guerre quotidiane, le facciamo ogni giorno. Ma non parlo di battaglia per raggiungere uno scopo nobile, ma parlo proprio di quelle piccole guerre che si riflettono nelle relazioni, dove a volte siamo vittime ea volte dei cinici carnefici. Dove vediamo, anche inconsapevolmente, nel fallimento altrui, il nostro benessere e il nostro cinismo. Ogni giorno viviamo piccole guerre che ci portiamo dentro, che senza neanche rendercene conto mettono un piccolo mattone nella costruzione della nostra identità, che si sviluppa sempre in divenire. Vi auguro una buona lettura! Non consiglio la lettura di questo libro se si sta passando un periodo particolarmente stressante o ci si sente giù di tono. 

 

 

 

Pastorale Americana- Philip Roth

Philip Roth "Pastorale americana"

Il libro è ambientato negli Stati Uniti degli anni 50. È una storia avvincente, molto complessa e con particolari che solo uno scrittore del calibro di Roth è in grado di raccontare. La voce narrante del libro è Nathan Zuckerman e protagonista si chiama Seymour Levov detto “lo Svedese” per via del suo aspetto che richiama la fisionomia nordeuropea. Le vicende si svolgono intorno alla sua famiglia e soprattutto al rapporto conflittuale con la figlia adolescente Merry. Due mondi totalmente contrapposti: lui sempre ligio al dovere, visto dagli altri fin da giovane come ragazzo perfetto sia nello sport che dal lato umano, sempre pronto a fare quello che gli viene richiesto andando oltre quelle che sono le sue vere necessità ei suoi bisogni più reali.Mentre Merry col passare del tempo, da bambina affettuosa verso i genitori, è diventata una adolescente ribelle, totalmente contraria all'ordine sociale costituito e al capitalismo, alimentata dai motti pacifisti iniziati negli anni '60 con la guerra in Vietnam. Lo Svedese, essendo erede dell'azienda del padre, appare ancora più odioso agli occhi di Merry, poiché visto come rappresentante del culmine capitalistico del sogno americano. Quest'ultima prese contatti sempre più stretti con gruppi legati al terrorismo anti-capitalista e si rese colpevole di un attentato dinamitardo in cui morì una persona. Dopo l'attentato lei sparì per 5 anni. poiché visto come rappresentante del culmine capitalistico del sogno americano.Quest'ultima prese contatti sempre più stretti con gruppi legati al terrorismo anti-capitalista e si rese colpevole di un attentato dinamitardo in cui morì una persona. Dopo l'attentato lei sparì per 5 anni. poiché visto come rappresentante del culmine capitalistico del sogno americano. Quest'ultima prese contatti sempre più stretti con gruppi legati al terrorismo anti-capitalista e si rese colpevole di un attentato dinamitardo in cui morì una persona. Dopo l'attentato lei sparì per 5 anni.

Levov vive la frustrazione e il vuoto legato al rapporto conflittuale con la figlia ea quali state le ragioni legate al ruolo suo padre, che hanno portato a questo fallimento. Ma anche la frustrazione che lo porta alla ricerca esasperata di Merry e al fatto che da questa sparizione, la moglie Dawn viene ricoverata più volte in una clinica psichiatrica. Nel libro sono riportati tantissimi particolari e personaggi che ruotano intorno alla figura di Levov e che l'autore riporta in maniera egregia, anche se contemporaneamente, per alcune figure, non sono esplicate totalmente le vere ragioni del loro legame col protagonista. Uno di questi è Rita Cohen, una ragazza che si presenta nella fabbrica di Levov,Inizialmente come una persona interessata alla catena di montaggio dietro la fabbricazione dei guanti a cui è l'azienda dello svedese, ma poi che si rivela come colei che ha informazioni utili riguardo alla scomparsa di Merry. Inizialmente le chiede dei soldi in cambio delle informazioni ma successivamente si spinge alla richiesta di un rapporto sessuale.

In questo episodio l'autore non fa trapelare molte spiegazioni sul perché in realtà Rita gli chiede di avere un rapporto intimo e poi, un particolare non di poco conto, questa richiesta viene fatta dalla ragazza balbettando come la figlia Merry (infatti quest'ultimo soffre di balbuzie). In questo frangente il lettore può perdersi e dare numerose libere interpretazioni. Inoltre nel romanzo vengono riportate numerose vicende legate alla relazione della coppia del protagonista con la moglie Dawn Levov e con il fratello Jerry, quest'ultimo dal carattere molto più sanguigno e conflittuale rispetto allo Svedese. Il finale del libro è aperto, con davvero tanti interrogativi a cui il lettore rimane sospeso.La trama non è lineare e come tutti i capolavori letterari, è un libro da leggere, un mio avviso, con una certa impostazione mentale ma da cui si può prendere spunto per un'infinità di argomenti. Insomma, un capolavoro immenso.

 

 

La lettura profonda

La lettura profonda

La lettura dei romanzi, impostata in un certo modo, può esserci d'aiuto per esplorare i nostri vissuti personali; i libri ci sono visti per mano e ci aiutano a familiarizzare con essi. In questo articolo cercheremo di capire come leggere ci connette a questa scoperta interiore e come essi influiscono sulla nostra quotidianità più di quanto immaginiamo.

Tantissimi studi hanno evidenziato che concentrarsi nella lettura di un romanzo apra scenari affascinanti che si attivano nella mente. Cosa proviamo quando apriamo un libro? Sicuramente curiosità e voglia di scoprirne la trama e di immergerci in un mondo a noi sconosciuto ancora. Questa "immersione" nota come lettura profonda è un vero e proprio tuffo nella trama che ha diverse implicazioni psicologiche. Per esempio a livello neurale, la lettura di parole associate al senso del gusto e al mangiare, attivano quelle aree del cervello deputate al riconoscimento dei sapori. Infatti a pensarci bene, quando leggiamo testi che richiamano al cibo oa persone coinvolte nel mangiare, si può quasi sentire il gusto di ciò che viene narrato nel romanzo.E questo vale lo stesso per le aree del cervello che regolano altre funzioni come muoversi, toccare o guardare. Questo dimostra che il lettore vive letteralmente con i cinque sensi quello che vivono i personaggi del romanzo, facendo un'esperienza di totale immedesimazione. Molti studiosi, tra cui Cole esplorano altri aspetti del rapporto lettura-psiche.

Secondo l'autore l'uomo apprende dai romanzi quei meccanismi simbolici e concettuali che utilizza per interpretare la realtà. Leggere riveste quindi una attività incredibilmente importante che influisce sull'individuo e al contempo sul suo modo di agire in funzione di quello che legge. In sostanza Cole vede nella letteratura un elemento che entra nella psiche dell'uomo e si traduce concreatamente nel suo pensiero, comportamento e modo di vivere la quotidianità.

Vi sono poi i romanzi memorabili , ossia quelli che segnano la persona e lasciano in essa una impronta indelebile nel profondo dell'esistenza. A riguardo esiste una teoria molto interessante, chiamata della "prima esperienza" che esplora la prima volta che il lettore incontra un'opera letteraria eccezionale .

Queste opere, oltre alla rievocazione di ricordi ed esperienze personali, danno libertà al lettore di interpretare l'opera, di metterci del suo, essendo romanzi così ricchi e complessi che è impossibile essere portati con la mente unica e univoca trama. Leggere Dostojievski, Melville, Joyce o Wilde, (ma ce ne sono tantissimi altri) è una vera e propria esperienza che porta l'individuo a crescere nella sua identità profonda.

 

Infine, alcuni autori come Bruner, ma anche poeti come Montale, parlano di pensiero poetico e narrativo , ossia il nostro modo di vivere le esperienze e di pensarle non avviene solo attraverso la razionalità ma utilizziamo significati propri della letteratura per interpretare ciò che ci accade quotidianamente . La nostra mente possiede quindi una caratteristica “romantica”, capace di esprimersi utilizzando metafore e significati propri dei romanzi e delle poesie. In fin dei conti la letteratura è un'arte che si ispira alla vita di tutti i giorni e alla quotidianità. È come se ci fosse un libero scambio tra la vita e le sue vicissitudini, le sue incombenze, gioie e sofferenze e la letteratura stessa.Il legame tra le due dimensioni crea due facce della stessa medaglia: quella del lettore e quella del libro che sceglie di leggere, che si guardano e creano un intreccio magico e unico, indissolubile e introspettivo.

 

Link utili

https://immersivita.it/narrativa-neuroscienze/

https://www.paolocosta.net/sfide-della-lettura-e-costo-del-digitale/

https://betwyll.com/it/lettura/maryanne-wolf-lettura-profonda/

https://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2015/06/08/leggere-romanzi

 

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